Nell'ambito del progetto Comenius: "from Leonardo da Vinci to the
olympics 2012" ci siamo trovati (professori Fabrizio Batocchi e Massimo
Bevilacqua) a dover realizzare un piccolo dirigibile per veicolare alcuni
dei contenuti del progetto quali l'utilizzo della matematica, i sistemi
GPS, l'utilizzo dell'energia solare etc.
siamo partiti da un calcolo di prima approssimazione, facendo riferimento
inizialmente ad un pallone sferico per valutare pesi ed ingombri di massima.
Abbiamo utilizzando un foglio elettronico per fare i primi conti così
da poter effettuare con rapidità variazioni su dimensioni o numero
di dispositivi a bordo del dirigibile, vedendo immediatamente l'effetto
in termini di peso o di volume necessario per sostenere il peso raggiunto.
Seguono schermate prese da una nostra presentazione fatta con il programma
Activeinspire della Promethean, in inglese, lingua ufficiale dello scambio
del Comenius.
L'ultima immagine è relativa al foglio elettronico che contiene
i calcoli di massima per definire pesi, ingombri e velocità stimate
del velivolo avendo testato la trazione dell'elica su un banco dinamometrico
autocostruito.
Fatti questi primi calcoli siamo passati a realizzare dei prototipi per
verificare, costruendo e rinforzando opportunamente la struttura, quali
fossero i pesi effettivi dell'involucro.
I primi tentativi sono stati addirittura grossolani, come potete osservare
sotto, ma sono serviti per maturare meglio l'idea di come sarebbe dovuto
diventare il nostro dirigibile.
Dopo aver tentato di usare un involucro con attaccati i piani di coda,
abbiamo capito che la struttura doveva essere semirigida o rigida ed abbiamo
sperimentato, contemporaneamente le due differenti soluzioni; la struttura
rigida costituita da correntini di balsa ed ordinate in depron in grado
di contenere tre palloni in pvc del diametro di circa 70 cm ciascuno e
la struttura semirigida costituita da fasce di depron che contengono un
pallone sagomato a forma di cilindro.

La versione definitiva sembrava dover essere quella semirigida (nella
foto con gli autori) che a fine marzo 2012 inizia le prove di volo con
l'involucro riempito di elio.
Un solo cenno al controllo del velivolo: si è optato fin dall'inizio
per una struttura convenzionale con piani di coda posteriori, efficace
quindi solo in presenza di velocità traslazionale; detta scelta
si è resa necessaria sia per contenere i costi dei materiali, che
dei servocomandi aggiuntivi (che avrebbero cominciato ad incrementare
il peso).
Come detto sopra le prove di “flottaggio” consentivano al
dirigibile un volo solo in presenza di dinamica, oltretutto ad incidenze
significative; eravamo comunque fiduciosi che con un piccolo incremento
nel gonfiaggio del pallone e/o con l’aggiunta di due piccole appendici
laterali saremmo riusciti ad ottenere il galleggiamento necessario.
La data fatidica per il confronto con i nostri partner europei del progetto
Comenius era il 10 maggio 2012, ma ci attendeva una sgradita sorpresa….a
circa una settimana dall’amichevole sfida, il pallone esplode distruggendo
il prototipo di depron.
Dato che ci era rimasto un solo pallone e che l’entità delle
riparazioni era significativa, abbiamo deciso di provare a cambiare completamente
target, modificando la preesistente struttura a semiguscio scartata in
precedenza a causa dell’eccessivo peso (oltre 300 grammi solo il
guscio privo di piani di coda, di castello propulsore, batteria e ricevente
).
Dopo un alleggerimento significativo della struttura ci siamo resi conto
di essere ancora lontani dalla spinta di galleggiamento necessaria e abbiamo
dovuto aggiungere un quarto pallone.
A questo punto i volumi delle quattro sfere avrebbero dovuto misurare
circa 600 lt, e siccome la spinta dell’elio è di circa 1gr/lt,
pensavamo di essere in grado di sollevare l’intera struttura che
aveva raggiunto il peso di circa 500 gr agevolmente.
Purtroppo però, forse a causa dell’elio non perfettamente
puro, il “peso residuo” era di circa ancora 140 gr e questo
ad appena due giorni dalla gara… inoltre non avevamo tanto tempo
a disposizione perché eravamo impegnati con il programma della
settimana.
Comincia una corsa contro il tempo per abbassare i pesi, cominciamo a
tagliare depron ritenuto inutile, e stecche di balsa ridondanti; la sera
prima della gara rimangono ancora 50 gr, cominciamo a scoraggiarci mentre
davanti ad una pizza, sulla tovaglia di carta, facciamo ipotesi e calcoliamo
quanto volume aggiuntivo sarebbe necessario.
Il mattino della gara togliamo gli ultimi 10 gr: un pezzo di filo elettrico
della batteria, ormai posizionata correttamente per il centraggio. Riteniamo
che il dirigibile debba essere un poco picchiato per gestire meglio il
suo comportamento, e a tal fine decidiamo di inserire alcuni piccoli palloncini
da festa aggiuntivi a cominciare proprio dalla coda per avere appunto
l’effetto picchiante voluto.
L’inserimento di sette palloncini nei vuoti lasciati dai palloni
principali, realizza infine il galleggiamento del nostro dirigibile, l’entusiasmo
ci fa gridare un “evvai”.
Segue la sfida con i colleghi belgi e cechi, di cui ci sentiamo i vincitori
morali, sia per aver realizzato in pochissimo tempo il nuovo modello,
sia perché è risultato oggettivamente il più manovrabile
nonché il più imponente.