LE PROPRIETÀ DELL'ORTODROMIA
L'ortodromia, così come la lossodromia, gode di certe proprietà che ritorneranno utili per la condotta della navigazione. Bisogna sapere infatti che:
Una circonferenza massima divide la sfera in due parti perfettamente uguali, dette emisferi. L'ortodromia si sviluppa per metà nell'emisfero Nord e per metà in quello Sud.
Sulla superficie di una sfera, per ogni coppia A, B di punti ( che non siano agli antipodi) passa una e una sola circonferenza massima. Questo perché per 3 punti non allineati (A, B e O centro della sfera) passa uno ed un solo piano che determina una sola circonferenza massima.
Invece per due punti agli antipodi passano infinite circonferenze massime (vedi Fig. 2*).
Due punti qualsiasi A e B divideranno l'ortodromia in due archi di circonferenza massima: AB e BA. Ad ognuno di essi corrisponderà un rispettivo angolo al centro. L'arco di circonferenza massima sotteso ad un angolo minore di 180° rappresenterà la minima distanza tra i 2 punti. Infatti se sul piano, il percorso più breve è il segmento che unisce i 2 punti, essendo l'ortodromia ricavata dal piano che taglia la sfera, la distanza più breve è l'arco di circonferenza massima passante per i 2 punti. Questo è il principale vantaggio della navigazione ortodromica.
E' evidente (vedi Fig. 4*), nonchè dimostrabile, che
un'ortodromia incontra i meridiani sotto angoli variabili. Pertanto
per seguire il percorso più breve tra due punti dovremo cambiare continuamente
rotta.
Infatti in figura si vede chiaramente che
|
Ri
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Oltre ad essere evidente dal grafico ciò è dimostrabile con opportuni teoremi di trigonometria sferica (pentagono di Nepero). Questo è un grosso svantaggio della navigazione ortodromica.
Un'ortodromia ha due punti più alti in latitudine che chiameremo vertici (V1 e V2 nella Fig. 5*) diametralmente opposti, e agli antipodi.
Ogni ortodromia viene individuata univocamente dalla longitudine del nodo principale lN e dall'angolo a che forma con l'equatore. Equazione caratteristica dell'ortodromia è:
tg j = sen ( l - lN ) tg a
I vertici consentono direttamente il calcolo di lN ed a. Infatti, essendo i vertici diametralmente opposti, si capisce che:
se a < 90° | risulta che | ![]() |
mentre se a > 90° |
risulta che |
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Se, tanto per fissare le idee, fosse a = 45°, allora le latitudini dei due vertici sarebbero jV1 =45° N; e jV2 = 45° S.
Il vertice dell'ortodromia forma con il meridiano un angolo di 90°. Anche questo è dimostrabile con opportuni teoremi di trigonometria sferica (pentagono di Nepero).
Un vertice può cadere all'interno o all'esterno del percorso ortodromico AB. Cadrà all'interno quando i due angoli (Ri e b) sono della stessa specie, cioè entrambi minori di 90°, cadrà all'esterno quando i due angoli (Ri e b) saranno di specie diverse, uno minore di 90° e uno maggiore di 90° (vedi fig.6* ).
L'ortodromia, a differenza della lossodromia, non presenta punti di flesso sulla terra (cioè non cambia di concavità).